Cop27, Vanessa Nakate: "Chiediamo rimborsi per perdite e danni"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cop27, Vanessa Nakate: “Chiediamo rimborsi per perdite e danni”

La voce dell’attivista ugandese, Vanessa Nakate, urla forte durante la conferenza sul Clima di Sharm el-Sheikh.

Le proteste degli attivisti intendono chiedere ai governi di smettere di investire nei combustibili fossili, perché gli effetti del cambiamento climatico si stanno riversando in maniera catastrofica su molti Paesi. Primo di tutti, come dichiara Vanessa Nakate, il continente Africano sta subendo gravi danni su ampie zone del territorio, per cui è necessaria una struttura finanziaria che ripaghi le conseguenze subìte.

Vanessa Nakate, l’attivista ugandese che si batte per la giustizia climatica, è stata presente anche alla conferenza sul Clima di Sharm el-Sheikh. Dedita alla questione delle temperature troppo alte nel suo paese, cerca una risposta ai Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici. “Chiediamo l’istituzione di una struttura finanziaria per rimborsare perdite e danni”, dice alla Cop27.

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La voce di Nakate alla Cop27

Nakate chiede una struttura finanziaria al Governo, che possa ripagare l’impossibilità di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. “Abbiamo bisogno che i nostri leader si impegnino a non investire più nei combustibili fossili. In carbone, petrolio e gas”. Sulla proposta di uno scudo globale (il cosiddetto “Global Shield”), invece, l’attivista non sembra convinta: “Uno scudo globale non farebbe bene alle persone in prima linea nella crisi climatica”, spiega.

Gli impatti della crisi climatica stanno colpendo soprattutto l’Africa, un continente ormai colpito da siccità nel Corno d’Africa e dalle inondazioni in Nigeria. In Uganda i cicloni stanno devastando la parte meridionale del continente. “È evidente che la crisi climatica è in corso. L’Africa ha bisogno di giustizia”, tuona Nakate.

L’attivista tenta nuovi metodi di approccio per spronare i governi ad intervenire sulle emergenze del clima. La conferenza si è tenuta in Egitto, e qui non è possibile protestare a gran voce come Nakate era abituata a fare. “Ecco perché utilizziamo i social media, interviste, eventi per ricordare ai nostri leader che non possiamo investire più in fonti fossili se vogliamo mantenere la temperatura sotto il grado e mezzo”.

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ultimo aggiornamento: 16 Novembre 2022 15:02

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